Tradizione

Nel cuore della pianura, sopravvivono le tradizioni nell’arte culinaria.
La famiglia Andreoli, con orgoglio né è custode e testimone: Nonno Argisto detto “Giani” rilevò, insieme alla moglie Elvira, l’ Albergo Cavallo Bianco negli anni ’20 lo storico edificio dei primi del ‘600, già adibito a locanda e cambio cavalli.
Da allora la gestione è passata dai figli ai nipoti, i quali hanno sempre proposto ricette e tradizioni culinarie della nostra terra.
Negli anni ’70 Giovanni e Cleonice danno un notevole impulso all’attività adeguandosi alla nuova realtà industriale del paese, adeguando il locale ai canoni stilistici del tempo improntato sulla modernità ed efficienza. Ai giorni nostri il nipote Domenico insieme alla moglie Giuliana oltreché per anni hanno gestito il locale, ora stanno cercando di non disperdere il patrimonio culturale derivato da ottant’anni di gestione diretta,  solide radici da cui partire con un nuovo progetto, radicato sempre in questo lembo di pianura ai confini tra Reggio e Mantova dove coniugare e sviluppare la tradizione culinaria custodita gelosamente ancora nelle nostre ricette.

Per adeguarsi al cambiamento di questi anni si è deciso di ristrutturare un vecchio loghino, una corte storica nell’ambito della prima periferia di Reggiolo nei pressi della Tenuta Agricola Aurelia, dove coniugare al meglio Tradizione, Innovazione, Modernità tre parole che solitamente e soprattutto quando si parla di cucina vengono usate in maniera antitetica, ma basta guardare il progetto e l’idea che sta per nascere per rendersi conto  che a volte questi termini possono andare a braccetto senza scontrarsi,  un progetto rivolto al rispetto storico dell’ambiente ristrutturando sapientemente e rispettando lo stile primigenio della corte, ecologico con l’uso di materiali isolanti e fonti rinnovabili di energia e non ultimo quello di un adeguamento alle nuove esigenze e richieste di una clientela sempre più rivolta alla ricerca della qualità, tradizioni e benessere. L’Osteria dell’Aurelia vuole essere vuole essere una dimostrazione di come la grande tradizione culinaria della bassa possa rinnovarsi rimanendo al passo con i tempi e nel contempo mantenersi fedele a se stessa.